Augusta è il progetto che riunisce produttori e produttrici di vino naturale, agricoltori che coltivano la terra, allevano animali, producono vino, conservano e trasformano i prodotti che la terra offre loro. Una comunità di vignaioli e vignaiole provenienti da tutta Europa.
Il vino secondo Augusta è fatto principalmente in vigna, mantiene un forte legame con l’ambiente naturale in cui sono cresciute le uve, incarna il patrimonio genetico del territorio d’origine, segue l’andamento delle annate.
Il vino secondo Augusta si esalta nelle annate migliori, esprimendosi con energia incontrollabile.
Il vino secondo Augusta racconta una storia e un carattere originale e identitario, anche nelle annate in cui la natura non offre le migliori condizioni per la produzione e trasformazione delle uve.
Il vino secondo Augusta non è mai uguale a sé stesso, perché ogni annata è fortemente caratterizzata dal clima, dal percorso di crescita e dai diversi tempi di maturazione delle uve.
Il vino secondo Augusta nasce da fermentazioni spontanee con l’impiego di soli lieviti indigeni, non subisce alcun processo di chiarifica e filtrazione, e viene accompagnato dal vignaiolo con rispetto e trasparenza lungo il suo processo di trasformazione.
Il vino secondo Augusta viene prodotto da uve coltivate con processi di agricoltura sana, come il biologico, biodinamico, permacultura, l’agro selvicoltura, ecc.
Il vino secondo Augusta non prevede l’aggiunta di anidride solforosa in modo sistematico e strategico, e ne ammette l’uso in casi isolati e di estrema necessità solo in quantità esigue, inferiori o uguali a quelle prodotte naturalmente dall’uva nel suo processo di trasformazione.
Il vino secondo Augusta è diversità di racconto: delle storie, dei metodi e delle persone. Esalta i numerosi modi di coltivare la terra, interpretare il frutto, approcciarsi al lavoro, vivere e pensare la propria realtà agricola.
Tutti i partecipanti di Augusta rispettano questi principi: